Questa poesia è stata pubblicata nel 2023 nell'ambito della seconda edizione del Concorso nazionale “UNA RONDINE AL TETTO”
La vita non più mi parla
e solo te nel cuore mi appari,
dolce come una carezza tra le lacrime
asciuga e porta via.
Sulla strada dove un giorno
sognavo di poggiare il passo
e volare sicuro.
Il vento tra le ali
il sole sulle piume,
io e te.
Camminiamo tra le ombre fredde delle querce in fiore
segnando un cammino che ancor stento
a creder vero,
se non quando mi baci
e mi desto felice.
Il garrire delle rondini,
i ciliegi in fiore,
l’amore mi rende primavera.
Questa poesia è stata letta il 29 giugno 2019 all'Esibizione dei Comitati, durante la festa dei Gigli svoltasi a Nola (NA).
C'è un
video su Youtube che testimonia l'evento.
Perdo lo sguardo all’orizzonte,
contorni si confondono nella mente
su questa barca.
Navigo il profondo mare.
Tomba di sale,
tra le rumorose e solitarie distese
accompagni il tormentato cuore
via dalla adorata terra
via dal dolore che nelle piaghe è ricordo.
Mare, mi sbeffeggi?
O semplicemente ondeggi?
Danzi tra le mani
e il corpo mi baci?
Fonte di vita
sorgente di morte,
vuoto e terrore al tuo cospetto
sento.
Perché mi porti lontano dall’eterno amore?
Perché mi uccidi?
Ora mi doni un altro seno dal quale bere,
vita nuova si affaccia
e inerme
giaccio
su una sconosciuta spiaggia;
nel buio mi parla,
la sfioro
ma ancor vera non credo.
Mare colmo di lacrime e sangue
l’ansimare finalmente è dolce
allo scintillare di opache luci,
il Divino disegno riemerge
dalla sconfinata tela blu,
le mani sporche di paura lavo nel destino,
solco che sul crinale risale alla croce
dal melmoso deserto.
Al sorgere del sole l’acqua schiarisce
il sordo rumore nell’aria svanisce,
il gelido vento dell’incertezza
m’inquieta,
la candida nuvola della speranza
m’acqueta.
Cella di sabbia
da te mi libero,
tra le verdeggianti pianure
va sciogliendosi il sommo sacrificio:
il sorriso di una vedova,
lo sguardo di un figlio riflette quel che fu del defunto seme;
al mio arrivo fiumi di braccia festanti,
pioggia di gigli inumidì i gioiosi occhi.
Accovacciato sotto le arcate di questo Santuario,
il lontano tempestare delle onde
sereno osservo.
Madre di ogni Amore,
il tuo abbraccio misericordioso raccoglie brandelli di cuore,
pezzi di un viaggio che a te mi portò,
i piedi zuppi,
il viso striato.
Ritrovo lo sguardo in Cristo
sul sentiero di fede che mi ha scelto,
con sé mi porta fino all’infinito
ad ascoltare di me
ad arare questo mare di umanità,
io
ora Santo
ora migrante
ora uomo.
Puoi acquistare il
l'antologia “… E TU PUOI CONTRIBUIRE CON UN VERSO”
che raccoglie alcune delle poesie
lette nel corso delle dirette sul profilo instagram del poeta e scrittore Paolo Gambi
durante il periodo Covid (2020).
E invano t’attesi sull’uscio di questa chiesa,
nell’ombra di un brusio che mi confonde.
Invano fissai l’infinito di queste scale
e il tuo passo immaginai solcare
l’un dopo l’altro,
tracciando il cammino verso me.
Invano trattenni quel sogno,
fuggisti via lasciando il ricordo,
cicatrice sulla pelle.
Invano volli spegnermi per sempre,
pensai all’Inferno.
Invano sfumai quell’amore che ancor arde
tra le fredde mani,
sotto il fruscio della pioggia
dove io,
seduto,
ancora t’attendo
sull’uscio di questa chiesa…
Puoi acquistare libro dove questa serie di tre/3 poesie è stata pubblicata nel 2015 nell'ambito dell'edizione del Concorso nazionale “LUZI”
Luce avvolge scoscese distese dinanzi al mio sguardo,
empie le menti e scioglie i blocchi
e di giorno in giorno
il mio volo in te spinge.
Silenzio.
Loda la mia mente
entra nei meandri ove prima non v’era nessuno.
Silenzio.
Accende la mia rabbia
arde fuoco
ove prima splendenti giardini riempivano la mia vista.
Silenzio.
Seduto in una stanza
ove prima grida di gioia riempivano il mio cuore.
Silenzio.
Spegne la vita
ove prima regnava felice il tuo amore.
Reminiscenze di un passato
che ancor naviga nella mia testa,
piccole foto marchiate tra i miei ricordi;
l’aria fresca solleva i capelli dalle spalle
senza rimarginare il taglio
che profondo nella schiena ancor brucia,
come un giorno …
Questa poesia è stata premiata con medaglia nell'ambito del concorso "Iride Cultura 2008"
E' possibile
leggere il racconto
della serata della premiazione
Sorriderai quando vedrai il mio sguardo illuminato dal tuo,
Non avevo idea di te
nemmeno ora ne ho una
almeno però ma ora viaggi in me.
Ho pensato sempre di poterti conoscere
accogliendoti tra le braccia
senza ancora assaporarne l'odore.
Ero qui, eri lì
immaginati in foto e mai visti in viso
l'una di fronte all'altro.
Eppur tu già lo sapevi
le mani ti tremavano di gioia
ascoltavi un angelo col mio volto sorriderti.
La luce soffusa nel buio sale
un suono familiare all'orecchio giunge
la mano silenziosa scivola giù.
Ho letto le tue parole e non vivo più
le ho rilette e ho perso il respiro
senza saper più guardarmi allo specchio.
Sciogliendosi scorre il mio cuore di pietra
veglia sul mio perso amore
e non lo lascia volar via.
Avrei voglia di dirti ti amo
stringere i tuoi occhi ai miei
vorrei ascoltarti per accorgermi che sei tu la stella che
cercavo.
Eppur ora io lo so
le mani, stese sul mio corpo, tremano di paura
lasciando tra di noi le parole vagare.
Questa poesia è stata pubblicata nell'antologia del concorso "Verrà il mattino e avrà un tuo verso" del 2008.
E' possibile acquistare il libro su
Unilibro
Sorriderai quando vedrai il mio sguardo illuminato dal tuo,
ti farò rabbrividire sussurrando nel tuo orecchio,
ti terrò compagnia con le mie poesie,
ti riscalderò baciandoti sulle labbra,
ti farò addormentare con le mie carezze,
tu ed io, abbracciati, due in uno...
Le stelle cura del tuo sonno avran
lo culleranno
finché potrai re illuminare la giornata.
Allora sarà mattina.
Mi sveglierò
ti vedrò,
saprò che dovrai andar via
e ti lascerò con il sogno realizzato di ieri.
Conservalo:
domani tornerò
e ricorderemo insieme quanto è bello quello che siamo...