Benvenuto in questo viaggio nel mese di marzo dove disquisiremo di Festa del Papà, Primavera, Luce, Narciso e Musica.
Marzo è il mese di San Giuseppe e della Festa del Papà e così un mese, che sembra quasi di passaggio tra l’inverno e la primavera,
diviene luogo dove poter ritrovare luce per il cammino della vita.
Ognuno di noi ha o ha avuto un Padre. Ma non sto parlando solo di un Padre in quanto uomo che rappresenta la figura paterna, che ci ha messo al mondo insieme alla Madre.
Il significato di “Padre” è molto profondo, è come un vestito da indossare e chi lo indossa, può non essere il nostro padre biologico
ma, indossando quel vestito, ai nostri occhi quella persona diviene Padre.
Il Poeta Informatico - Cercare
Dov’è il tuo abbraccio che calore porgeva
al mio cuore,
dolente,
nel suo pianto senza lacrime,
rattristato
e ora qui, ti pensa e,
freddamente,
spira?
C’è chi lo ha perso, chi lo ha ritrovato, chi non l’ha mai conosciuto ma ognuno di noi ha un’origine, una sorgente che è coincide con la biologia
o viene assegnata a qualcuno: un amico, uno zio, un fratello.
Io ho perso il padre biologico in un’età nella quale sei già grande da poter assorbire il colpo. L’ho assorbito scrivendo tante poesie e un diario.
Alla fine, ero più sereno ma il vuoto rimane sempre.
E il padre lo ricerchi in qualcun altro, cerchi una guida che non ti faccia perdere nei sentieri della vita. Il 19 marzo questo urlo si fa sempre più forte e si erge.
E allora tocca risorgere, rinascere dalle ceneri che abbiamo nella testa e far volare il nostro essere più vero.
Siamo alle porte della primavera. I fiori sbocciano, i prati si colorano, gli alberi si addobbano.
È questa la primavera? Tutto ciò succede solo in questo periodo? No, o meglio, in questo periodo esplode questo fenomeno.
Ma allora, cos’è la primavera?
Leggiamo come la descrivevano alcuni poeti.
Jacques Prévert – Un minuto di primavera
Un minuto di primavera
dura spesso più a lungo
di un’ora di dicembre
una settimana di ottobre
un anno di luglio
un mese di febbraio.
Charles Dickens
La primavera è quel periodo dell’anno in cui è estate sotto il sole e inverno all’ombra.
Victor Hugo
L’inverno è nella mia testa, ma una eterna primavera è nel mio cuore.
Ecco, la primavera potrebbe essere uno stato d’animo. Che ne dite?
Le giornate che si allungano, il fiorire dei prati. Questo aiuta il cuore ad aprirsi ma spesso non basta,
siamo scontenti anche durante la primavera.
Passato il primo periodo di euforia, tutto si spegne.
Perché? Perché dentro di noi non si è accesa una fiamma viva ma solo una flebile fiammella che, al primo soffio di vento, si spegne inesorabilmente.
Dove trovare una luce per ripartire?
Questo mese c’è la Pasqua e il narciso è il simbolo per eccellenza di queste festività, simboleggia la rinascita in una nuova luce.
È un fiore che sboccia proprio in questo periodo in boschi e prati. Il suo odore è così intenso che si dice possa stordire.
William Wordsworth - Narcisi
Vagavo solitario come una nuvola
che fluttua in alto sopra valli e colline,
quando all'improvviso vidi una folla,
un mare, di narcisi dorati;
vicino al lago, sotto gli alberi,
tremolanti e danzanti nella brezza.
Intermittenti come stelle che brillano
e luccicano nella Via Lattea,
si estendevano in una linea infinita
lungo il margine della baia:
con uno sguardo ne vidi diecimila,
che scuotevano il capo danzando briosi.
Le onde accanto a loro danzavano; ma essi
superavano in gioia le luccicanti onde:
un poeta non poteva che esser felice,
in una tale compagnia gioiosa.
Osservavo - e osservavo - ma non pensavo
a quanto benessere un tale spettacolo mi avesse donato:
poiché spesso, quando mi sdraio sul mio divano
in uno stato d'animo ozioso o pensieroso,
essi appaiono davanti a quell'occhio interiore
che è la beatitudine della solitudine;
e allora il mio cuore si riempie di piacere,
e danza con i narcisi.
Ripartire quindi da noi stessi. Nemmeno a farlo apposta, Ovidio narra una leggenda di un bellissimo giovane innamorato di sé stesso. Qual è il suo nome? Narciso. Casualità?
Vedere la bellezza nascosta dentro noi, farla uscire allo scoperto in modo da poter godere della bellezza del mondo: umani, animati, piante.
E sento di consigliarvi, oltre che lavorare su sé stessi, di immergervi e farvi travolgere dal bello. E le arti, non vi sembra facciano parte del bello?
Pittura - Scultura - Architettura - Musica - Poesia/Letteratura - Danza - Teatro.
In queste indagini, poesia e letteratura ne troviamo. Ma vorrei parlarvi della musica.
Ho scoperto di recente un gruppo tedesco, Meute, che mi ha sconvolto la vita. Sono quella che si definirebbe una “marching band”.
Vestiti in iconiche divise rosse, bottoni giallo oro, coinvolgono con la loro musica misto techno, house, con ritmi elettronici. Ti mette di buon umore e ti mette energia.
Questo “live on the Rooftop” eseguito sulla Elbphilharmonie di Amburgo è un’apoteosi di suoni ed emozioni.
Faranno tanti concerti in giro per l’Europa, alcuni anche in Italia.